Mondiali 2014: la sfida è tutta al femminile, in semifinale

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Mai tante squadre “femminili” in un Mondiale di calcio, come in quello brasiliano.
Certo, non in campo. Ma sulle tribune.

E non stiamo parlando di wags, ma di tifose ancora più importanti.
Tifose leader. Tifose capi di stato.
Già, perché il re d’Olanda Gugliemo (nominato dopo l’abdicazione della madre e regina Beatrice dello scorso anno) sarà l’unico leader uomo nelle semifinali dei Mondiali 2014. Dove, questa volta, la quota rosa è in maggioranza e il sovrano Orange dovrà vedersela con tre lady di ferro: Cristina Kirchner per l’Argentina, Angela Merkel per la Germania e la padrona di casa brasiliana Dilma Rousseff.

A proposito di queste ultime due: Brasile-Germania, la prima semifinale (si giocherà oggi alle 22, ora italiana, al Mineirão di Belo Horizonte, uno stadio da circa 60 mila posti), è la sfida tra Dilma & Angela due donne di potere, alla guida di due grandi Paesi.
Divise da sei anni e mezzo di differenza, le due signore hanno vissuto gioventù diverse, ma speculari. Dilma (che domenica 13 luglio avrà il compito di consegnare al coppa ai vincitori) è stata guerrigliera nel Brasile della dittatura militare (arrestata, accusata di aver partecipato a diverse azioni e torturata per 22 giorni. Sevizie vere, incluse le scariche elettriche). E ora si dice orgogliosa di aver portato a caso un successo sportivo e sociale di prestigio: i Mondiali sono filati lisci, tutto sommato. E la sua popolarità, in vista dei prossimi appuntamenti politici, è molto alta. E chissà cosa potrebbe succedere se i verde-oro, pur senza Neymar, dovessero alzare la sesta Coppa.

La tedesca Angela in realtà si era già fatta vedere in Brasile, per l’esordio dei bianchi tedeschi. Lei, appassionata di calcio, è stata sulle tribune e addirittura negli spogliatoi.

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Angela – nata Kasner, il cognome Merkel è del primo marito – era una brava giovane della Germania Est, retta da regime comunista. Studiava chimica, apprendeva i dogmi del marxismo-leninismo, imparava il russo e secondo alcuni non credeva per nulla nella riunificazione delle due Germanie, Ovest ed Est. Una brava giovane in linea col partito unico a Oriente del Muro.
Ora, di fatto, guida l’Europa con il piglio e la rigidità (ne sa qualcosa anche il nostro premier Renzi) della prima della classe.

Nell’altra semifinale. L’Olanda affronterà l’Argentina di Messi, sotto lo sguardo vigile di Cristina Kirchner. In realtà parte della casata reale olandese tiferà anche l’albiceleste. La moglie del re Gugliemo è argentina: Máxima Zorreguieta è nata a Buenos Aires e non è difficile immaginare che avrà un sussulto se l’Argentina dovesse segnare.

Più complicata la faccenda se l’Olanda dovesse accedere alla finale. Il re Gugliemo siederà in tribuna con una tra Angela Merkel e Dilma Rousseff. In caso di sfida contro i tedeschi, il sovrano dovrà spiegare alla “donna più potente del mondo” perché nel 2012 la tv olandese la raffigurò con i baffi alla Hitler.