Il Tar, gli orari e la movida a Marina: “La stagione si può ancora salvare”

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“A luglio abbiamo perso molto, tutti, ma adesso, grazie a questa sospensione, possiamo tornare a lavorare con maggiore carica e ottimismo. Davanti a noi ci sono, finalmente, giorni di grande lavoro, non di caos e disagi”.
Sono soddisfatti ma cauti i titolari e i gestori dei cinque locali che animano la movida notturna a Marina di Ragusa che avevano fatto ricorso al Tar di Catania avverso l’ordinanza “antirumore” del sindaco Piccitto.

Il Tribunale, ieri, ha dato loro ragione, sospendendo il provvedimento che l’Amministrazione comunale aveva emanato seguendo alla lettera (tutti gli altri Comuni hanno mantenuto le maglie più larghe) le indicazioni della Prefettura in materia di emissioni sonore e proibendo categoricamente la musica dopo l’una.
Così, chi pensava che già l’anno scorso, con il limite delle due, si fosse toccato il fondo, quest’anno aveva dovuto assistere allo “spettacolo” di una frazione balneare semideserta e insolitamente silenziosa.

La notizia della sospensione dell’ordinanza si è diffusa, ovviamente, in pochi minuti a Marina di Ragusa e i commercianti hanno deciso di riunirsi in serata per stabilire il da farsi.
Parola d’ordine dell’incontro: mantenere un profilo basso. “La linea che continueremo a seguire”, dicono “sarà quella del rispetto delle norme, per una pacifica convivenza tra chi a Marina vive e vuole tranquillità e chi, invece, viene qui in vacanza e in cerca di divertimento“.

Di certo la pressione si è affievolita notevolmente, anche se nessuno nasconde un certo timore per le sanzioni che le forze dell’ordine, che hanno fatto rispettare l’ordinanza del sindaco Piccitto pedissequamente, potrebbero continuare ad elevare.
“Siamo consapevoli di aver creato un altro precedente a livello regionale, dopo quello del 2004 a Scicli, ma è solo una sospensione cautelativa e non è il caso di cantare vittoria“, hanno affermato i commercianti. “D’ora in avanti ci autoregolamenteremo e i nostri punti di riferimento saranno solo le leggi 447 e 215 del 1995 che stabiliscono i parametri esterni ed interni delle strumentazioni finalizzate alle emissioni sonore”.

Il TAR, dunque, sospendendo tutto fino a settembre, sembra confermare quanto da tempo i commercianti e Antonello Firullo in rappresentanza di Fiba Sicilia sostengono, ossia che queste ordinanze sono illegittime perché i Comuni hanno il potere di emanarle solo per gestire particolari situazioni di emergenza. Non è certo questo il caso. “Noi, comunque, forti di questo risultato”, garantiscono: “intendiamo collaborare con il Comune per il bene collettivo. Ricordate che siamo noi i primi ad essere consapevoli dell’importanza dei buoni rapporti con i residenti perché qui ci lavoriamo e viviamo tutto l’anno”.

Intanto, però, siamo alla fine di luglio e che risultati ha dato l’ordinanza antirumore?
“Abbiamo avuto tutti un calo drastico ma soprattutto, ovviamente, chi lavora in seconda serata e solo con la somministrazione di bevande. Queste attività hanno registrato un calo di almeno il 50%” spiegano gli esercenti. “Mentre i locali dove si può anche cenare e trascorrere il pomeriggio o la prima serata hanno registrato perdite per il 25% circa rispetto lo scorso anno. Le lamentele, poi, si sono sprecate, ma non abbiamo intenzione di chiedere il risarcimento dei danni, pur potendolo fare. Il venerdì e il sabato sono stati i giorni in cui abbiamo avuto il danno maggiore ed è un vero peccato in un momento in cui, finalmente e realmente, si stanno vedendo i frutti del lavoro dell’aeroporto di Comiso che sta cambiando il volto del turismo ibleo. Per la prima volta abbiamo il litorale pieno di ragazzi e giovani famiglie straniere ma non siamo stati messi nelle condizioni di intrattenerli“.