La “Resistenza” di Vittoria: gli studenti contro “La buona scuola” di Renzi. Foto

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Al grido di “Resistenza!”, sotto l’hashtag #10ottstudentinpiazza, sventolando bandiere e striscioni, gli studenti degli istituti superiori di Vittoria questa mattina sono partiti da Piazza Stazione e, attraverso Viale Volontari della Libertà e via Bixio, sono giunti, in corteo, in piazza del Popolo, dove si sono riuniti in assemblea.

Protestano contro le linee guida de “La buona scuola”, il piano con il quale il Governo Nazionale intende mettere mano all’ennesima riforma del settore dell’istruzione.

Secondo gli studenti, infatti, con questi provvedimenti si favorirà la privatizzazione delle scuole pubbliche perché sarebbero previsti sgravi fiscali per i privati che vi investiranno. Le scuole, in sostanza, potrebbero diventare delle aziende alle prese con la ricerca dei finanziamenti e guidate da preside-manager.

“Quanti di noi sono costretti ad abbandonare gli studi per i costi eccessivi?”, chiede Giulia Biazzo, coordinatrice dell’Unione degli Studenti cittadina. “Oggi siamo qui per dire ‘No ai privati’ e per chiedere risorse allo Stato, perché il diritto all’istruzione dev’essere gratuito e garantito a tutti. Noi studenti vogliamo ricominciare proprio dalla Scuola Pubblica, una scuola che non ha nulla a che vedere con l’imprenditoria.
Ci schieriamo, quindi, contro la riforma Renzi-Giannini che promette soldi, in modo vago, alle scuole piú meritevoli. Così facendo non si raggiunge che un risultato: quello di mettere in competizione le scuole, lasciando nel degrado e facendo sprofondare sempre di più quelle in cui le condizioni sociali ed economiche non permettono ridicole gare di competitività”.

La protesta degli studenti era iniziata già giovedì mattina, quando avevano convocato un’autogestione per la quale poi era stata revocata l’autorizzazione. Avevano, allora, optato per una protesta silenziosa, mettendo dello scotch in bocca, rappresentando così la figura di studenti senza più diritto di parola.

Oggi invece, parlano. Anzi, in corteo gridano: “Non possiamo stare zitti”, conclude Giulia Biazzo. “La riforma renziana ha, sicuramente, alcuni aspetti positivi ma, puntando sugli investimenti privati fa emergere principalmente quelli negativi“.