I nuovi assessori di Vittoria, il giorno dopo. A chi piace e a chi non piace il Nicosia bis

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A Vittoria, a poche ore dalla nascita della nuova giunta Nicosia, si moltiplicano i commenti, le domande, le critiche e le prese di posizione sui nomi degli assessori designati per dare lo sprint finale all’ultimo anno e mezzo di legislatura.

Qualcuno di contento, sicuramente, c’è: Carmelo Comisi, che si occuperà di diritti civili, tutela dei soggetti più deboli e accessibilità con un incarico part time nello staff del sindaco Nicosia. “Finalmente, chi amministra la città ha riconosciuto l’effettivo valore dell’attività pubblica da me finora svolta”, scrive. “Inoltre” prosegue: “il sostegno del Comune mi tornerà assai utile per corroborare le mie rivendicazioni in altre sedi istituzionali, prima fra tutte il diritto dei disabili gravi all’assistenza domiciliare indiretta che la Regione dovrebbe attuare ma che continua ad essere una chimera”.

Venendo alle reazioni prettamente politiche, sono – ma non è una sorpresa – decisamente negative quelle dei consiglieri comunali di opposizione: da Sviluppo Ibleo di Andrea La Rosa, ai Fratelli d’Italia Giovanni Moscato e Andrea Nicosia, fino ai consiglieri di quartiere di Scoglitti Incorvaia, Macauda, Fichera e Poidomani.
Due elementi accomunano le dichiarazioni di La Rosa a quelle di Fratelli D’Italia: i parallelismi con il governatore Crocetta e la sua prima giunta e il pendolarismo di Bonetta e Di Modica, sinonimo di una presenza e un’attenzione non costanti in città.
Nel dettaglio, La Rosa parla di “scelte sbagliate” del sindaco e “di un esecutivo che rischia di condurre Vittoria al definitivo affossamento“. “Da un lato”, dice La Rosa: “abbiamo l’apertura verso la società civile che, però, si traduce nella nomina di personaggi molto impegnati con le loro attività e che non si capisce bene quale contributo, soprattutto in termini di tempo, potranno apportare alla città. Dall’altro, ci sono alcuni politici che hanno vista assecondata la propria sete di poltrone”.
Addirittura, nel caso del segretario cittadino del Pd, continua La Rosa: “Abbiamo il classico esempio del manovratore di partito che, piuttosto che favorire i militanti di primo piano, ha preferito ‘sacrificarsi’ per evitare liti intestine. Aspetteremo” conclude La Rosa: “un paio di mesi prima di tracciare un bilancio, ma è chiaro che finora l’azione del sindaco Nicosia si è rivelata un puro fallimento”.

“Oltre ai nomi di figure tecniche, carnet completato dall’imprenditrice Lisa Pisani, è il festival dell’usato garantito“, scrivono Moscato, Nicosia e i consiglieri di quartiere. “Enzo Cilia, Francesco Cannizzo e Filippo Cavallo: il primo, al quale è toccata la delega all’urbanistica, rappresenta una curiosa certezza. I vittoriesi ricorderanno come proprio Cilia votò insieme a noi la variante allo schema di massima al Prg“.
“Cosa farà adesso nelle vesti di amministratore? Arretrerà il passo e si allineerà a Nicosia o lo smentirà, portando avanti la linea sposata prima della rottura Sel-PD?”

“Riguardo a Cannizzo (bocciato dall’elettorato, ma premiato dal sindaco della Città)”, prosegue la nota: “c’è molto da dire e lo faremo nell’imminente futuro, ma una cosa è certa: tolto Dezio, è lui a rappresentare l’emblema del conflitto di interessi“.

E chi replica alle critiche di Fratelli D’Italia? Proprio il PD. E con un comunicato a firma del segretario Cannizzo (che è appunto neo assessore) nel quale si plaudo al varo della nuova Giunta e si augura buon lavoro ai nuovi amministratori… “Moscato” scrive Cannizzo: “avendo smarrito i punti programmatici che ogni opposizione seria e responsabile dovrebbe perseguire, incarna la politica della peggior specie e cerca, ad ogni piè sospinto, di spostare l’attenzione alla sua ormai risaputa e risibile azione consiliare”.
Per il Partito Democratico (e come poteva essere diversamente?) la nuova squadra coniuga, piuttosto, esperienza amministrativa e competenze tecniche specifiche, grazie al coinvolgimento di numerosi e qualificati attori della vita sociale e civile della città che sono il frutto di una serie di partecipati incontri serviti per affermare il principio della democrazia delle scelte.