A Ragusa: modifica al regolamento ok, trasparenza ko

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La modifica al Regolamento consiliare è stata approvata. Dopo un tira e molla durato parecchie ore, durante le quali il Consiglio comunale è stato sospeso e l’Aula è stata tacitata, i circa 300 emendamenti e sub emendamenti presentati da Sonia Migliore e firmati da parte dell’opposizione sono stati drasticamente ridotti. Risultato? I lavori aperti alle 11 di giovedì mattina – e subito sospesi – sono stati riaperti dopo le 19.30, i 30 emendamenti rimasti sono stati illustrati dalla minoranza in Aula (mancava Forza Italia per protesta) e sono stati votati all’unanimità, praticamente senza dibattito.

Frastagliata da continue sospensioni per sistemare le ultime “carte”, la seduta si è chiusa ben oltre la mezzanotte con un Regolamento “migliorato” ed approvato. Se era questo l’obiettivo da raggiungere, i proponenti Stevanato-Ialacqua lo hanno raggiunto. Ma se ricordiamo le loro parole quando l’atto arrivò in Aula, in pratica bypassando la commissione speciale che da un anno lo “teneva in ostaggio”, ovvero “Finalmente le opposizioni interverranno sul Regolamento alla luce del sole, davanti i cittadini e non all’interno della sala commissioni. Si capirà chi vuole il cambiamento e chi no”, allora quello consumato stanotte è un fallimento.

Fallimento non perché si sono accettati emendamenti delle opposizioni, frutto di una “giusta collaborazione realmente – questa sì – necessaria all’efficacia del Consiglio”, come ha sottolineato nelle dichiarazioni di voto il capogruppo Pd Giorgio Massari, ma perché ancora una volta, si è mortificato il ruolo dell’Aula consiliare e si è deciso tutto in assenza di telecamere e quindi di trasparenza. Dopo oltre un anno di attesa, dopo tante e tante parole spese affinché si cambiasse rotta, è semplicemente mancata la coerenza. Probabilmente il nuovo regolamento è un buonissimo atto, come hanno dichiarato i due proponenti, l’iter che vi sta dietro no.