Una pioggia di “nzaireddi” di mille colori ha salutato la “Sciuta” di San Bartolomeo

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Una pioggia di mille colori. Un grido assordante che esce dal cuore e che sovrasta tutti: “Patronu”. Nel frattempo, un’onda umana si muove come se fosse animata da un’unica persona. Le braccia sono tese allo spasimo. Per reggere il simulacro. Soprattutto quando le ripide scalinate della basilica sono affrontate nel tempo di un battito di ciglia. Sono momenti suggestivi, emozionanti, carichi di fede e allo stesso tempo straordinari per chi ammira il folklore.

Tutto questo, e molto altro ancora, in occasione della tradizionale “Sciuta” di San Bartolomeo Apostolo che, come ogni anno, si è consumata quest’oggi, 24 agosto, a Giarratana. A mezzogiorno in punto, una folla di fedeli e devoti, in numero ancora più consistente rispetto allo scorso anno, ha applaudito l’evento più atteso. Il simulacro del Patrono, spinto da una selva di mani, è venuto giù, è proprio il caso di dirlo, dopo l’uscita dalla chiesa di San Bartolomeo con un fragore di mortaretti e un diluvio di “nzaireddi”, le caratteristiche strisce in carta di vari colori, con il rosso a predominare. Poi, più volte, lo stesso simulacro ha reso onore al tempio che lo ospita tutto l’anno con la movenza caratteristica, avanti e indietro, che ne determina l’andatura prima di dare il via alla processione. Per qualche minuto tutta Giarratana si è fermata e si è concentrata dinanzi all’edificio di culto che ospita il Patrono. La “Sciuta” è la tradizione religiosa che meglio raffigura il carattere forte e determinato dei giarratanesi. Ad anticipare il momento dell’uscita, il rullare dei tamburi di Giarratana. Poi, l’apoteosi. La tradizionale “Sciuta” è stata salutata da manifestazioni di giubilo. Quindi, la processione ha preso il via seguendo il tradizionale percorso cittadino caratterizzato, tra l’altro, dalla visita della chiesa di Sant’Antonio Abate. La seconda processione si terrà stasera a partire dalle 21.

La solenne concelebrazione di questa mattina è stata presieduta, alla presenza, tra gli altri, del parroco, don Riccardo Bocchieri, e di don Pippo Occhipinti, dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso. Il quale ha voluto sottolineare come quello di oggi sia un momento bello per la comunità di Giarratana, “perché rappresenta – ha detto il vescovo – una occasione di grande aggregazione, di grande festa, di grande gioia. Ed è importante che la gente percepisca che la festa si fa insieme, soprattutto con chi vive momenti di difficoltà. Non ci può essere felicità in uno e tristezza nell’altro. Ecco perché nei momenti di festa dobbiamo stimolare il senso della solidarietà e della vicinanza nei confronti di tutti. E poi dobbiamo chiederci se noi siamo veramente persone in cui non c’è falsità. Perché quando Gesù incontra Natanaele, che la tradizione dice essere lo stesso Bartolomeo, afferma: “Ecco un uomo in cui non c’è falsità”. Se noi vogliamo essere devoti di San Bartolomeo, dobbiamo essere uomini e donne senza falsità”.

Alla cerimonia religiosa di questa mattina erano presenti le massime autorità civili, tra cui il sindaco Lino Giaquinta, i componenti della Giunta municipale, i consiglieri comunali, il vicesindaco di Monterosso, Pasquale Castello, e il vicesindaco di Chiaramonte Gulfi, Laura Turcis.

Nel pomeriggio, dopo la sfilata del corpo bandistico delle 17, si terrà, alle 18, sul sagrato, la tradizionale “Cena” di San Bartolomeo. Quindi, alle 20, la solenne celebrazione eucaristica in Chiesa madre tenuta dal parroco don Riccardo Bocchieri. Alle 21, proprio da qui prenderà il via la processione vespertina con il simulacro del santo patrono. Quest’ultimo arriverà in chiesa intorno alle 23 dove si terrà, sul sagrato, il solenne panegirico. Alle 23,30 lo spettacolare rientro e la riposizione del simulacro del Santo Patrono nella cappella dell’altare maggiore. A mezzanotte e mezza gli spettacoli pirotecnici a cura della ditta “Zio Piro” di Gianni Vaccalluzzo da Belpasso.