Case all’asta, Mariano Ferro tuona: “Il ddl sull’impignorabilità così è un testo vuoto”

5

“La nostra vita è in mano ad un sistema ingiusto, che va contro il senso morale, la legge divina e la dignità della persona. Un sistema fatto di usurai, falchi e iene che approfittano delle disgrazie delle persone per acquistare beni ed immobili, il tutto di fronte ad uno Stato che dovrebbe tutelare gli individui ma che, invece, distrugge le famiglie“.
Sono parole forti, quelle del signor Franco Manni, al quale è stata pignorata la casa a causa di un disfacimento economico causato dalla crisi, venduta poi ampiamente sotto il prezzo di mercato.

Si tratta di una delle testimonianze di cittadini che, stamane, hanno partecipato all’incontro organizzato dal Popolo dei Forconi, all’indomani dell’approvazione da parte dell’Ars del “disegno di legge Guerrieri”, circa l’impignorabilità della prima casa e dei beni strumentali all’attività di azienda.

C’era la signora Maria Concetta, di Vittoria, che dovrebbe lasciare la propria abitazione a ridosso delle feste natalizie. Per il momento usufruisce di una proroga concessale dall’ufficiale giudiziario.
“Ho un figlio con una pesante disabilità che lo costringe a sottoporsi a cure continue e costose”, racconta: “mio marito prende una pensione minima, non possiamo permetterci un affitto, inoltre combattiamo ancora con l’assicurazione per ottenere una pensione per mio figlio. Sto subendo ingiustizie su ingiustizie. Mi hanno buttato in mezzo ad una strada, la casa è stata pignorata e venduta a gennaio per 12mila e 700 euro e noi” ha concluso “non abbiamo potuto sapere nemmeno chi l’abbia comprata”.

Una storia che si ripete a Scicli, per Melissa. “Mio marito mi ha lasciata e, da sola, non sono riuscita a pagare gli ultimi 6mila euro di mutuo. La casa è stata immediatamente pignorata e venduta all’asta, anche se, grazie all’aiuto di molte persone, ero riuscita a recuperare la somma che dovevo alla banca.
I nuovi acquirenti non vogliono fare un passo indietro ed adesso mi rimane solamente la speranza che scenda un buon spirito sul giudice affinché si decida a concedere la mia casa ai miei figli. Mi rivolgo a chi sta molto più in alto di noi, chi è seduto bene, affinché si metta una mano sulla coscienza. Ci sono persone che sono ormai a terra, che vivono con 350 euro mensili e che devono essere pure buttate fuori da casa loro”.

Ed ancora a Modica, con Alessandra. “Sono sola con due figli” ha detto “a causa della crisi non sono riuscita a pagare i mutui relativi ad un bar e mi hanno pignorato la casa. Sono senza lavoro, dove mai potrei andare?“.

Tutti hanno trovato forza e sostegno nella lotta iniziata dal movimento di Mariano Ferro, il quale guarda ai passi avanti del DDL sull’impignorabilità della prima casa ma non si fa illusioni: “La Sicilia ha votato favorevolmente un disegno di legge vuoto. Ovvero”, spiega: “un testo che adesso approderà al Parlamento nazionale. La lotta si farà quindi ancora più dura perché certamente diventa molto più complicato fare pressioni sul Governo centrale. Non ci fermiamo”, continua Ferro: “abbiamo in corso una serie di interlocuzioni con diversi esponenti di forze politiche, dalla Lega al Pd, a Forza Italia.
Noi non siamo schierati con nessuno ma”, ha concluso, “se molte Regioni approveranno la stessa norma e la presenteranno a Roma, la nostra voce potrebbe avere più forza. Da Pordenone a Porto Palo la crisi colpisce tutti. Specialmente le fasce più povere che non sono tutelate, questa non è giustizia. Anche per questo”, annuncia: “lunedì 27 mattina saremo al Tribunale di Ragusa per parlare con il presidente circa le nostre impressioni sull’irregolarità del sistema delle aste giudiziarie. Se poi la Procura volesse interpellarci”, conclude Ferro: “noi siamo a disposizione”.

I Forconi cercano il dialogo con tutte le forze politiche, e significativa in tal senso è apparsa la presenza, in sala nel corso dell’incontro, del senatore Giovanni Mauro. “Si tratta di una battaglia che voglio assolutamente sposare”, ha dichiarato l’esponente di Forza Italia “non esiste forza politica, che sia degna di questo nome, che non si possa sentire coinvolta. Varata la legge all’Ars, essa approderà al Parlamento nazionale, è una iniziativa che sosterremo in questo percorso”.