Omicidio Brandimarte a Vittoria: le telecamere confermano la versione dell’assassino

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In pochi avevano creduto alla sua confessione. Domenico Italiano, invece, sembra proprio aver detto la verità. Sarebbe davvero lui il responsabile dell’efferato omicidio del 53enne calabrese Michele Brandimarte, avvenuto nel tardo pomeriggio del 14 dicembre tra via Roma e via Carlo Alberto, a Vittoria, sconvolgendo una tranquilla domenica di festa e di shopping prenatalizio.

La sua versione dei fatti aveva sollevato molti dubbi, perché sembrava strano che il 23enne di Gioia Tauro si fosse consegnato alla polizia del suo comune di residenza – dove tra l’altro era sottoposto ad obbligo di firma a seguito di reati inerenti lo stalking – neanche 5 ore dopo il brutale assassinio.
Eppure a Gioia Tauro pare sia giunto a bordo della stessa auto su cui era arrivato con Brandimarte, non si sa ancora quanto prima, nel centro ipparino. E sembrava strano anche che si fosse limitato a consegnare la pistola calibro 9 e ad autoaccusarsi dell’omicidio, senza aggiungere nulla.

Invece, le diverse ore di immagini delle telecamere di videosorveglianza del Comune e dei negozi che insistono nei pressi della zona dell’omicidio avrebbero confermato esattamente le sue dichiarazioni.
I carabinieri, dopo aver esaminato ore di filmati da diverse angolazioni, hanno potuto appurare l’esatta dinamica dei fatti. Brandimarte, poco prima di morire, stava passeggiando in compagnia di altri tre uomini nel centro di Vittoria. Uno sarebbe proprio Domenico Italiano, l’altro sarebbe il fratello maggiore di quest’ultimo e il quarto sarebbe un vittoriese.

Le immagini documentano una discussione tra Brandimarte e Italiano, al termine della quale quest’ultimo si sarebbe impossessato della pistola di Brandimarte, scaricandogli addosso una pioggia di proiettili mentre le altre due persone, sconvolte, fuggono a piedi per le vie circostanti. Pare che alla base di questo efferato gesto ci sia stato uno scherno, forse tirato per le lunghe, da parte di Brandimarte nei confronti del suo carnefice. Versione non solo ricostruita dai filmati ma, sembra, sostenuta anche dal fratello maggiore di Italiano.

Restano ancora tutti da chiarire, invece, i motivi per i quali sia Brandimarte (vicino al clan Piromalli – Molè, con precedenti per 416-bis, associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di droga) sia i fratelli Italiano si trovassero a Vittoria. Rimane anche da capire cosa potessero avere in comune i tre con il vittoriese che era in loro compagnia.
E proprio su questo aspetto si stanno concentrando le indagini da parte dei carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Vittoria, con il coordinamento della DDA di Catania e della Procura di Ragusa.